La ragazza con le pistole

Con questo romanzo di Celia Rees torniamo in Europa.
E’ il 1794 siamo dapprima in Inghilterra e poi in Francia.
La maestria con cui agli avvenimenti, alle date ufficiali Celia Rees sa affiancare la storia dei piccoli, donne e uomini che fecero la storia, è massima in questo libro.
La giovane Sovay accompagna il lettore per le strade polverose, gli introduce nei palazzi più belli e nelle locande più luride, lì mostra volti, restituendoci il piacere della conoscenza, togliendo alla storia la pesantezza di collocare i fatti senza conoscerne il contesto.

[…] Ce l’avevano fatta. Erano sopravvissuti. Vicino alla Congiergerie c’era la cattedrale di Notre Dame.
Le porte erano aperte. Un flusso costante di visitatori, soprattutto donne, entrava in chiesa a ringraziare la divinità che aveva prevalso, fosse Dio o la Ragione.
Più tardi, Sovay andò in Place de la Révolution in compagnia di Léon, Virgil, Hugh e Fernand. La ghigliottina era stata riportata nel centro della città e rimontata per quell’occasione speciale, e le vie erano affollate. Nemmeno per la morte di Luigi XVI c’era stata così tanta gente lungo le strade e nella piazza. Tutti erano lì per assistere alla fine di un altro tipo di tirannia… Infine salì sul patibolo Robespierre, una figura esile con una fasciatura sul viso e la giacca celeste macchiata di sangue, che gli fu levata. Quando il boia strappò la benda della mascella ferita, un grido acuto e animalesco risuonò nell’immensa distesa di Place de la Révplution.
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*La ragazza con le pistole, Celia Rees, Salani editore