23 Apr Cosa c’è in vetrina: la nostra Resistenza
[…] Con un corpo insomma, sempre col corpo si resiste.
E allora sarà meglio partire dallo spazio per cercare questa Resistenza,
per annullare la distanza che il tempo ha dilatato.
Meglio forse cercare tra i corpi a noi vicini quelli che resistettero, armati o disarmati.
Meglio imparare, ricordare che certe strade,
certe piazze e cortili e palazzi che attraversiamo sempre furono teatro per la Resistenza,
videro fughe e riunioni e mitragliate, azioni e storie, solo pochi metri più in là della tua casa,
quando la guerra non prendeva altri corpi se non questi, così vicino ai nostri.
di Federica Iacobelli, da resistenza 60°, Giannino Stoppani edizioni
La nostra Resistenza è fatta di parole,
di storie raccontate per fare memoria,
di date, luoghi, nomi, perché raccontare significa (r)esistere,
mandare a memoria, come poesie,
i fatti scritti negli articoli della nostra Costituzione.