Il mio nome è Mina

Quando si è amato molto un romanzo, si desidera incontrarne ancora una volta i personaggi, ci si chiede cosa facevano prima e come, una volta cresciuti, continuino le loro avventure.

David Almond con La storia di Mina esaudisce questo desiderio; la bambina coprotagonista di Skellig scrive uno strano diario in cui riporta la sua vita.

Mina è quella un po’ matta, che ama la notte. Sale sugli alberi e pensa, scrive racconti e gioca con le parole, le inventa, protegge gli uccellini nel loro nido ed è amica dei gatti randagi. Non va a scuola, la sua mamma le insegna in casa, dice che ogni bambino ha i suoi tempi e si deve avere diritto di crescere con calma.

Ci si ritrova in queste pagine, nella sua poesia, nei suoi sogni, nei suoi fremiti di vita.

“…Spunta la luna e mi inonda con la sua luce portatrice di follia. Tremo. Provano tutti questa stessa eccitazione, questo stesso stupore a crescere?”

Mina non ha paura di crescere, desidera avere amici ma allo stesso tempo ne prova timore.
 È così che incontrerà Michael, il suo nuovo vicino di casa che gioca accanto ad un vecchio garage, dando il via ad una nuova storia.

David Almond La storia di Mina, Salani